Guidebook for Castelluzzo

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Guidebook for Castelluzzo

Sightseeing

Edificata nel 1143 per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio è anche conosciuta come della “Martorana” in quanto nel 1433 fu ceduta dal re Alfonso d’Aragona alle monache benedettine del vicino convento fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana.
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Santa Maria dell'Ammiraglio (La Martorana)
3 Piazza Bellini
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Edificata nel 1143 per volere di Giorgio d’Antiochia, ammiraglio di Ruggero II, la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio è anche conosciuta come della “Martorana” in quanto nel 1433 fu ceduta dal re Alfonso d’Aragona alle monache benedettine del vicino convento fondato dalla nobildonna Eloisa Martorana.
il 1185 quando viene completata la costruzione della Cattedrale di Palermo. L’immenso edificio religioso consacrato alla Vergine Assunta sorge sul sito occupato precedentemente da una basilica cristiana (604) trasformata dai Saraceni in moschea (831) successivamente (ri)convertita al culto cristiano dai Normanni (1072).
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Parrocchia Maria SS. Assunta
187 Via Perpignano
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il 1185 quando viene completata la costruzione della Cattedrale di Palermo. L’immenso edificio religioso consacrato alla Vergine Assunta sorge sul sito occupato precedentemente da una basilica cristiana (604) trasformata dai Saraceni in moschea (831) successivamente (ri)convertita al culto cristiano dai Normanni (1072).
l Palazzo dei Normanni, conosciuto anche come Palazzo Reale, è uno dei principali monumenti di Palermo. La fortificazione eretta dagli arabi nel IX secolo fu trasformata e ampliata dai Normanni che ne fecero la loro il centro del loro potere.uella di Ruggero II era una reggia ricca e sontuosa come dimostrano gli appartamenti reali abbelliti da mosaici raffiguranti scene di caccia (XII secolo) e la cappella Palatina, la chiesa della famiglia reale, decorata con splendidi mosaici bizantini, considerati tra i più belli di tutta la Sicilia, e con il meraviglioso soffitto ligneo a stalattiti. Dopo una fase di oblio, il Palazzo tornò nuovamente a splendere nel XVI secolo quando i viceré spagnoli
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Cappella Palatina
1 Piazza del Parlamento
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l Palazzo dei Normanni, conosciuto anche come Palazzo Reale, è uno dei principali monumenti di Palermo. La fortificazione eretta dagli arabi nel IX secolo fu trasformata e ampliata dai Normanni che ne fecero la loro il centro del loro potere.uella di Ruggero II era una reggia ricca e sontuosa come dimostrano gli appartamenti reali abbelliti da mosaici raffiguranti scene di caccia (XII secolo) e la cappella Palatina, la chiesa della famiglia reale, decorata con splendidi mosaici bizantini, considerati tra i più belli di tutta la Sicilia, e con il meraviglioso soffitto ligneo a stalattiti. Dopo una fase di oblio, il Palazzo tornò nuovamente a splendere nel XVI secolo quando i viceré spagnoli
Realizzata nel XVI secolo dallo scultore Camilliani per la villa fiorentina di don Pietro di Toledo e successivamente acquistata dal senato di Palermo, dal 1581 la monumentale fontana rinascimentale fa bella mostra di sé nella bella Piazza Pretoria, circondata da splendidi palazzi, tra cui Palazzo Pretorio (sede del Comune), e chiese antiche (San Giuseppe dei Teatini e Santa Caterina).
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Fontana Pretoria
Piazza Pretoria
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Realizzata nel XVI secolo dallo scultore Camilliani per la villa fiorentina di don Pietro di Toledo e successivamente acquistata dal senato di Palermo, dal 1581 la monumentale fontana rinascimentale fa bella mostra di sé nella bella Piazza Pretoria, circondata da splendidi palazzi, tra cui Palazzo Pretorio (sede del Comune), e chiese antiche (San Giuseppe dei Teatini e Santa Caterina).
Uno dei Teatri principali di Palermo. L'importanza di questo Teatro però non è riconosciuta solo a livello cittadino, ma anche nazionale ed internazionale: il Teatro Massimo infatti è anche il più grande teatro lirico d'Italia ed uno dei più importanti d'Europa. Per essere più precisi a precederlo sono solo l'Opéra di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Costruito nella seconda metà del 1800, è ricco di decori pregiati, lavorazioni laccate in oro, specchi e qualsiasi cosa vi possa venire in mente se pensate allo sfarzo. A stupire di questo teatro, oltre all'esterno che ricorda un tempio greco (è realizzato appunto in stile neoclassico) è anche l'acustica a dir poco perfetta al suo interno.
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Teatro Massimo
Piazza Giuseppe Verdi
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Uno dei Teatri principali di Palermo. L'importanza di questo Teatro però non è riconosciuta solo a livello cittadino, ma anche nazionale ed internazionale: il Teatro Massimo infatti è anche il più grande teatro lirico d'Italia ed uno dei più importanti d'Europa. Per essere più precisi a precederlo sono solo l'Opéra di Parigi e la Staatsoper di Vienna. Costruito nella seconda metà del 1800, è ricco di decori pregiati, lavorazioni laccate in oro, specchi e qualsiasi cosa vi possa venire in mente se pensate allo sfarzo. A stupire di questo teatro, oltre all'esterno che ricorda un tempio greco (è realizzato appunto in stile neoclassico) è anche l'acustica a dir poco perfetta al suo interno.
Rimanendo in tema di "Reali" è arrivato ora il momento di parlarvi del Palazzo dei Normanni, conosciuto altrimenti come il Palazzo Reale. Il Palazzo dei Normanni era una reggia decisamente sontuosa, ricca di affreschi e mosaici. Il Palazzo però non è stato solo la dimora della famiglia reale, ma anche la residenza dei Vicerè spagnoli, che la scelsero come loro "casa" durante il XVI secolo. In quel periodo furono abbattute le torri normanne e furono aggiunti due cortili interni oltre ad altre sale di rappresentanza. Tra queste spicca la Sala d'Ercole, che prende il nome da alcuni affreschi che ritraggono le 12 fatiche di Ercole, realizzati da Velasquez.
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Normannpalasset
1 Piazza del Parlamento
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Rimanendo in tema di "Reali" è arrivato ora il momento di parlarvi del Palazzo dei Normanni, conosciuto altrimenti come il Palazzo Reale. Il Palazzo dei Normanni era una reggia decisamente sontuosa, ricca di affreschi e mosaici. Il Palazzo però non è stato solo la dimora della famiglia reale, ma anche la residenza dei Vicerè spagnoli, che la scelsero come loro "casa" durante il XVI secolo. In quel periodo furono abbattute le torri normanne e furono aggiunti due cortili interni oltre ad altre sale di rappresentanza. Tra queste spicca la Sala d'Ercole, che prende il nome da alcuni affreschi che ritraggono le 12 fatiche di Ercole, realizzati da Velasquez.
Per visitare il Castello della Zisa dovrete spostarvi un po' dal centro storico, ma il gioco vale la candela. Questo splendido palazzo fu costruito nel 1165 come residenza estiva della famiglia reale. Quello che stupisce è senza dubbio l'esterno del palazzo, caratterizzato da un ampio parco con vasche che lo percorrono in tutta la sua lunghezza, giardini e pergolati. L'interno invece oggi rimane spoglio di quella bellezza che lo aveva caratterizzato nei secoli. Rimangono però le architetture arabe all'interno delle stanze, studiate appositamente per mantenere il fresco durante le calde giornate estive, le colonne e gli affreschi del piano terra, che pare nascondano una leggenda.
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Il Castello della Zisa
Piazza Zisa
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Per visitare il Castello della Zisa dovrete spostarvi un po' dal centro storico, ma il gioco vale la candela. Questo splendido palazzo fu costruito nel 1165 come residenza estiva della famiglia reale. Quello che stupisce è senza dubbio l'esterno del palazzo, caratterizzato da un ampio parco con vasche che lo percorrono in tutta la sua lunghezza, giardini e pergolati. L'interno invece oggi rimane spoglio di quella bellezza che lo aveva caratterizzato nei secoli. Rimangono però le architetture arabe all'interno delle stanze, studiate appositamente per mantenere il fresco durante le calde giornate estive, le colonne e gli affreschi del piano terra, che pare nascondano una leggenda.

Drinks & Nightlife

Questo lounge prepara cocktail mixando ingrendienti locali, per aperitivi freschi e salutari. Diffonde musica jazz e organizza serate con musicisti locali. L'aperitivo è accompagnato da tapas di pesce e non.
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Calamida
Via Cala
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Questo lounge prepara cocktail mixando ingrendienti locali, per aperitivi freschi e salutari. Diffonde musica jazz e organizza serate con musicisti locali. L'aperitivo è accompagnato da tapas di pesce e non.
Questo lounge prepara cocktail mixando ingrendienti locali, per aperitivi freschi e salutari. Diffonde musica jazz e organizza serate con musicisti locali. L'aperitivo è accompagnato da tapas di pesce e non.
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Bocum
2 - 4 Via dei Cassari
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Questo lounge prepara cocktail mixando ingrendienti locali, per aperitivi freschi e salutari. Diffonde musica jazz e organizza serate con musicisti locali. L'aperitivo è accompagnato da tapas di pesce e non.
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Nautoscopio
Piazza Capitaneria di Porto
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Food Scene

Nel cuore del centro storico, nei locali della caffetteria Umberto I aperta fino all'Ottocento e poi divenuta la libreria di via Dante di cui si può ancora ammirare la storica insegna, un bistrot arredato con eleganza e semplicità con antichi decori floreali e figure femminili alle pareti e una libreria a disposizione per l'acquisto di libri. Qui si può gustare la cucina siciliana a base di prodotti genuini e pasta fresca fatta in casa Informazioni Tipo di cucina: carne,pesce,siciliana
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Bisso Bistrot
172A Via Maqueda
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Nel cuore del centro storico, nei locali della caffetteria Umberto I aperta fino all'Ottocento e poi divenuta la libreria di via Dante di cui si può ancora ammirare la storica insegna, un bistrot arredato con eleganza e semplicità con antichi decori floreali e figure femminili alle pareti e una libreria a disposizione per l'acquisto di libri. Qui si può gustare la cucina siciliana a base di prodotti genuini e pasta fresca fatta in casa Informazioni Tipo di cucina: carne,pesce,siciliana
In questo street food, potrete deliziarvi con la nuova reinterpretazione della classica arancina siciliana. Si combina la tradizione culinaria della Sicilia con alcune ricette più internazionali. Dal menu: arancina al nero di seppia, arancina di pasta, arancina di pistacchi e gamberi Informazioni Tipo di cucina: siciliana,cibo di strada
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Ke Palle
270 Via Maqueda
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In questo street food, potrete deliziarvi con la nuova reinterpretazione della classica arancina siciliana. Si combina la tradizione culinaria della Sicilia con alcune ricette più internazionali. Dal menu: arancina al nero di seppia, arancina di pasta, arancina di pistacchi e gamberi Informazioni Tipo di cucina: siciliana,cibo di strada
Cucina popolare siciliana dal 1834, da qualche tempo anche a Roma e Milano: i panini con la milza “schietta” o “maritata” sono una delizia, così come i rigatoni alla Norma, la pasta con le sarde che secondo la tradizione palermitana prevede l'utilizzo dello zafferano, o l'involtino di melanzane da affiancare a cazzilli di patate e arancine Informazioni Tipo di cucina: carne,pesce,siciliana
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Antica Focacceria San Francesco
58 Via Alessandro Paternostro
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Cucina popolare siciliana dal 1834, da qualche tempo anche a Roma e Milano: i panini con la milza “schietta” o “maritata” sono una delizia, così come i rigatoni alla Norma, la pasta con le sarde che secondo la tradizione palermitana prevede l'utilizzo dello zafferano, o l'involtino di melanzane da affiancare a cazzilli di patate e arancine Informazioni Tipo di cucina: carne,pesce,siciliana
In un maestoso palazzo del Cinquecento restaurato secondo il progetto di Gae Aulenti, una realtà nella ristorazione palermitana. Location suggestiva negli interni e negli esterni: la sala è bianca e fa risaltare le linee della struttura originaria, che accoglie elementi d'arredo di design; nella bella stagione a ospitare è il patio, fra arcate e piante mediterranee. Cucina moderna e con spunti di fantasia, nel rispetto delle materie prime di questa terra: corde di chitarra alla carbonara di gambero rosso e guanciale, baccalà con fonduta di pomodoro, alici e pane tostato e per concludere l'intramontabile parfait, reinterpretazione del semifreddo alle mandorle in tre consistenze
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Ristorante Palazzo Branciforte
2 Via Bara All'Olivella
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In un maestoso palazzo del Cinquecento restaurato secondo il progetto di Gae Aulenti, una realtà nella ristorazione palermitana. Location suggestiva negli interni e negli esterni: la sala è bianca e fa risaltare le linee della struttura originaria, che accoglie elementi d'arredo di design; nella bella stagione a ospitare è il patio, fra arcate e piante mediterranee. Cucina moderna e con spunti di fantasia, nel rispetto delle materie prime di questa terra: corde di chitarra alla carbonara di gambero rosso e guanciale, baccalà con fonduta di pomodoro, alici e pane tostato e per concludere l'intramontabile parfait, reinterpretazione del semifreddo alle mandorle in tre consistenze

Parks & Nature

Il giardino venne progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851 seguendo uno schema molto in voga nella seconda metà dell'Ottocento, ovvero non creare uno spazio misurato e geometrico (il cosiddetto giardino all'italiana) ma seguire le forme e le irregolarità naturali del terreno dandogli un'aria più naturale creando appunto un giardino all'inglese (da qui il nome "giardino inglese"). Per rendere l'atmosfera ancora più suggestiva e più esotica, secondo i dettami della moda in quel periodo, furono inserite piante provenienti da tutto il mondo, scelte in collaborazione con il botanico palermitano Vincenzo Tineo (1791 – 1856), all'epoca Direttore dell'Orto botanico di Palermo[2].
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Engelsk hage
Via della Libertà
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Il giardino venne progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851 seguendo uno schema molto in voga nella seconda metà dell'Ottocento, ovvero non creare uno spazio misurato e geometrico (il cosiddetto giardino all'italiana) ma seguire le forme e le irregolarità naturali del terreno dandogli un'aria più naturale creando appunto un giardino all'inglese (da qui il nome "giardino inglese"). Per rendere l'atmosfera ancora più suggestiva e più esotica, secondo i dettami della moda in quel periodo, furono inserite piante provenienti da tutto il mondo, scelte in collaborazione con il botanico palermitano Vincenzo Tineo (1791 – 1856), all'epoca Direttore dell'Orto botanico di Palermo[2].
Situato ai piedi del monte Pellegrino, è il grande parco creato nel 1799 da Ferdinando III di Borbone, quando la Rivoluzione Partenopea, spinta dalle truppe napoleoniche, lo cacciò da Napoli (ove regnava col nome di Ferdinando IV). Sembra che il sovrano volesse riprodurre le bellezze della reggia di Portici. Comunque non si fece scrupolo di espropriare tutta una serie di terreni, per realizzare il suo progetto: un parco di circa 400 ettari che fu chiamato la Reale Tenuta della Favorita. La Favorita fu nello stesso tempo un parco ove godere il fresco nelle afose giornate estive, un luogo per esperimenti agricoli con grandi coltivazioni di agrumi, olivi, frassini, noci e sommacco
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Parco della Favorita
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Situato ai piedi del monte Pellegrino, è il grande parco creato nel 1799 da Ferdinando III di Borbone, quando la Rivoluzione Partenopea, spinta dalle truppe napoleoniche, lo cacciò da Napoli (ove regnava col nome di Ferdinando IV). Sembra che il sovrano volesse riprodurre le bellezze della reggia di Portici. Comunque non si fece scrupolo di espropriare tutta una serie di terreni, per realizzare il suo progetto: un parco di circa 400 ettari che fu chiamato la Reale Tenuta della Favorita. La Favorita fu nello stesso tempo un parco ove godere il fresco nelle afose giornate estive, un luogo per esperimenti agricoli con grandi coltivazioni di agrumi, olivi, frassini, noci e sommacco
Il progetto e la realizzazione risalgono al periodo che va tra il 1885 e il 1889 su progetto dell'architetto Ignazio Greco su commissione di Giuseppe Whitaker, imprenditore discendente di una famiglia inglese, stabilitosi a Palermo nella seconda metà del XIX secolo.Il giardino è stato progettato da Emilio Kunzmann e si estende per circa 7 ettari. L'entrata sulla Via Dante è caratterizzato da un'imponente cancellata in ferro battuto e la parte di giardino ad esso adiacente è stata coltivata all'inglese, con vialetti che permettono un percorso tra le asimmetrie degli spazi mentre la parte opposta è stata realizzata all'italiana, quindi caratterizzata da spazi disposti geometricamente
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Villa Malfitano Whitaker
167 Via Dante Alighieri
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Il progetto e la realizzazione risalgono al periodo che va tra il 1885 e il 1889 su progetto dell'architetto Ignazio Greco su commissione di Giuseppe Whitaker, imprenditore discendente di una famiglia inglese, stabilitosi a Palermo nella seconda metà del XIX secolo.Il giardino è stato progettato da Emilio Kunzmann e si estende per circa 7 ettari. L'entrata sulla Via Dante è caratterizzato da un'imponente cancellata in ferro battuto e la parte di giardino ad esso adiacente è stata coltivata all'inglese, con vialetti che permettono un percorso tra le asimmetrie degli spazi mentre la parte opposta è stata realizzata all'italiana, quindi caratterizzata da spazi disposti geometricamente

LE CALETTE e LA SPIAGGIA

le Calette Agliareddi: due splendide calette di ciottoli bianchi all’ingresso della Riserva di Monte Cofano. Da qui si domina tutto il golfo lontano dal frastuono della folla estiva. L’ingresso in acqua è facilitato dal naturale pendio della costa verso l’acqua. Adatto anche ai bambini anche se bisogna stare attenti poiché l’acqua profonda si trova a pochi metri dalla battigia. Si puo’ arrivare in auto tramite una strada sterrata costiera.
Spiaggia Agliareddi
le Calette Agliareddi: due splendide calette di ciottoli bianchi all’ingresso della Riserva di Monte Cofano. Da qui si domina tutto il golfo lontano dal frastuono della folla estiva. L’ingresso in acqua è facilitato dal naturale pendio della costa verso l’acqua. Adatto anche ai bambini anche se bisogna stare attenti poiché l’acqua profonda si trova a pochi metri dalla battigia. Si puo’ arrivare in auto tramite una strada sterrata costiera.
la Calazza: è una delle insenature piu’ note della costa di Castelluzzo. È facile da raggiungere attraverso la strada asfaltata che parte da proprio da Castelluzzo (via Calazza). E’ una cala molto ampia è in parte sabbiosa. Vicino c’è un bunker che risale all’ultima guerra e probabilmente la zona era presidiata da militari considerato che da questo posto si puo’ ammirare l’intero golfo.
Calazza
la Calazza: è una delle insenature piu’ note della costa di Castelluzzo. È facile da raggiungere attraverso la strada asfaltata che parte da proprio da Castelluzzo (via Calazza). E’ una cala molto ampia è in parte sabbiosa. Vicino c’è un bunker che risale all’ultima guerra e probabilmente la zona era presidiata da militari considerato che da questo posto si puo’ ammirare l’intero golfo.
lo Scaru Zu Asparo: (insenatura dello Zio Gaspare) è una piccola baia che permette il riparo a qualche piccola imbarcazione. Una piccola parte è in sabbia. Da un lato c’è uno scivolo in cemento che permette di sdraiarsi e accedere con facilità in acqua. L’insenatura è poco profonda e al riparo. Buona per i bambini. La Chianca Una zona della costa, molto particolare, denomita ‘A Chianca (la lastra). Si tratta, infatti, di un tratto di costa formato dai cosiddetti Trottoir. Cioè una piattaforma carbonatica litoranea che si espande verso il mare, formata in seguito ad un processo di cementificazione di gusci di alcune specie di molluschi. Una importante biostruttura tipica del Mar Mediterraneo, per molti versi simile alle barriere coralline. Il mare è subito profondo. Consigliate le scarpette da mare sia per non scivolare tra gli scogli, sia per uscire piu’ agevolmente dall’acqua. In alcuni tratti della costa c’è anche un leggero strato di sabbia che consente di sdraiarsi comodamente. La zona si raggiunge facilmente attraverso la stradina asfaltata a pochi metri dalla riva.
Cala Bove Beach (Scaru Zu Asparu)
lo Scaru Zu Asparo: (insenatura dello Zio Gaspare) è una piccola baia che permette il riparo a qualche piccola imbarcazione. Una piccola parte è in sabbia. Da un lato c’è uno scivolo in cemento che permette di sdraiarsi e accedere con facilità in acqua. L’insenatura è poco profonda e al riparo. Buona per i bambini. La Chianca Una zona della costa, molto particolare, denomita ‘A Chianca (la lastra). Si tratta, infatti, di un tratto di costa formato dai cosiddetti Trottoir. Cioè una piattaforma carbonatica litoranea che si espande verso il mare, formata in seguito ad un processo di cementificazione di gusci di alcune specie di molluschi. Una importante biostruttura tipica del Mar Mediterraneo, per molti versi simile alle barriere coralline. Il mare è subito profondo. Consigliate le scarpette da mare sia per non scivolare tra gli scogli, sia per uscire piu’ agevolmente dall’acqua. In alcuni tratti della costa c’è anche un leggero strato di sabbia che consente di sdraiarsi comodamente. La zona si raggiunge facilmente attraverso la stradina asfaltata a pochi metri dalla riva.
Santa Margherita: Rina (spiaggia) “Santa Margherita” è una splendita spiaggia di circa 250 mt, ottima alternativa a quella affollata di San Vito Lo Capo. I fondali prospiecienti sono bassi e pertanto è un luogo ideale per le famiglie con bambini. Sulla sinistra iniziano le scogliere dove è possibile vedere le tracce di antiche cave di tufo. La spiaggia è raggiungibile da una strada asfaltata che inzia dalla provinciale per San Vito Lo Capo.
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Santa Margherita Beach
16 Via dell'Acqua Macari
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Santa Margherita: Rina (spiaggia) “Santa Margherita” è una splendita spiaggia di circa 250 mt, ottima alternativa a quella affollata di San Vito Lo Capo. I fondali prospiecienti sono bassi e pertanto è un luogo ideale per le famiglie con bambini. Sulla sinistra iniziano le scogliere dove è possibile vedere le tracce di antiche cave di tufo. La spiaggia è raggiungibile da una strada asfaltata che inzia dalla provinciale per San Vito Lo Capo.
la Spiaggetta Cala Bue Marino: è formata esclusivamente ciottoli. Nonostante la sua piccola dimensione è amata da quanti cercano un angolo diverso dal solito per bagnarsi. Si trova proprio sotto il belvedere, accessibile in auto, poco prima di arrivare a San Vito Lo Capo. La spiaggetta è il posto ideale per ammirare il tramonto. Davvero unico in questo lembo di Sicilia. Le acque antistanti degradano in maniera regolare e si prestano all’utilizzo anche da parte di bambini. In auto è facilmente raggiungibile attraverso il primo ingresso alla costa venendo da San Vito Lo Capo.
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Bue Marino-stranden
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la Spiaggetta Cala Bue Marino: è formata esclusivamente ciottoli. Nonostante la sua piccola dimensione è amata da quanti cercano un angolo diverso dal solito per bagnarsi. Si trova proprio sotto il belvedere, accessibile in auto, poco prima di arrivare a San Vito Lo Capo. La spiaggetta è il posto ideale per ammirare il tramonto. Davvero unico in questo lembo di Sicilia. Le acque antistanti degradano in maniera regolare e si prestano all’utilizzo anche da parte di bambini. In auto è facilmente raggiungibile attraverso il primo ingresso alla costa venendo da San Vito Lo Capo.

DOVE MANGIARE

http://www.lalocandadicastelluzzo.it Cucina eccellente, ottimo il servizio... Direi punteggio massimo per questa locanda, senza alcun dubbio.
Locanda di Castelluzzo
2 Via Amba Alagi
http://www.lalocandadicastelluzzo.it Cucina eccellente, ottimo il servizio... Direi punteggio massimo per questa locanda, senza alcun dubbio.
https://www.oasidapaolo.com/ristorante.php A conduzione famigliare, camere grandi, pulitissimo e tutti ma proprio tutti gentilissimi, per non parlare della meravigliosa cucina siciliana , sempre ottima e abbondante. Per non parlare dello spettacolare cous cous di pesce !
8 lokalkjente anbefaler
Hotel Ristorante "Oasi Da Paolo"
1 Via Calazza
8 lokalkjente anbefaler
https://www.oasidapaolo.com/ristorante.php A conduzione famigliare, camere grandi, pulitissimo e tutti ma proprio tutti gentilissimi, per non parlare della meravigliosa cucina siciliana , sempre ottima e abbondante. Per non parlare dello spettacolare cous cous di pesce !

COSA VISITARE

Il piccolo borgo di Macari gode di una posizione davvero unica, arroccato sui rilievi della Valle degli Ulivi si affaccia sul golfo omonimo a pochi minuti dalla spiaggia di Baia Santa Margherita e dalle calette di ciottoli più belle della zona. Da qui si ammirano i tramonti più belli. Insieme a Castelluzzo, sono le due uniche frazioni di San Vito Lo Capo. La costa, rocciosa e frastagliata, è ricca di piccole insenature dove è possibile fare il bagno. Qui si trova la cala del Bue Marino, eletta spiaggia più amata dagli italiani nel 2016 da LegAmbiente e la caletta dell’Isulidda, splendido angolo di mare su cui si affacciano piccole grotte e pareti di roccia bellissime. Un vero paradiso per chi ama lo snorkeling e le immersioni. Si lascia l’auto in comodo parcheggio gratuito e si raggiunge a piedi in 5 minuti. Le abitazioni del borgo sono immerse in lussureggianti giardini e circondano una piccola chiesetta, decisamente tranquilla l’atmosfera che vi si respira. Per chi ama il trekking o le semplici passeggiate ci sono numerosi sentieri che attraversano il borgo e permettono di raggiungere sia la Riserva dello Zingaro che la costa sottostante, ma anche di salire sul promontorio e godere di una vista mozzafiato su tutto il golfo della Baia di Santa Margherita, mentre San Vito Lo Capo si trova a 3 minuti d’auto. Da non perdere una passeggiata sotto le pareti dolomitiche di Cala Mancina, regno indiscusso di chi pratica il climbing e l’arrampicata sportiva.
45 lokalkjente anbefaler
Macari
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Il piccolo borgo di Macari gode di una posizione davvero unica, arroccato sui rilievi della Valle degli Ulivi si affaccia sul golfo omonimo a pochi minuti dalla spiaggia di Baia Santa Margherita e dalle calette di ciottoli più belle della zona. Da qui si ammirano i tramonti più belli. Insieme a Castelluzzo, sono le due uniche frazioni di San Vito Lo Capo. La costa, rocciosa e frastagliata, è ricca di piccole insenature dove è possibile fare il bagno. Qui si trova la cala del Bue Marino, eletta spiaggia più amata dagli italiani nel 2016 da LegAmbiente e la caletta dell’Isulidda, splendido angolo di mare su cui si affacciano piccole grotte e pareti di roccia bellissime. Un vero paradiso per chi ama lo snorkeling e le immersioni. Si lascia l’auto in comodo parcheggio gratuito e si raggiunge a piedi in 5 minuti. Le abitazioni del borgo sono immerse in lussureggianti giardini e circondano una piccola chiesetta, decisamente tranquilla l’atmosfera che vi si respira. Per chi ama il trekking o le semplici passeggiate ci sono numerosi sentieri che attraversano il borgo e permettono di raggiungere sia la Riserva dello Zingaro che la costa sottostante, ma anche di salire sul promontorio e godere di una vista mozzafiato su tutto il golfo della Baia di Santa Margherita, mentre San Vito Lo Capo si trova a 3 minuti d’auto. Da non perdere una passeggiata sotto le pareti dolomitiche di Cala Mancina, regno indiscusso di chi pratica il climbing e l’arrampicata sportiva.
SAN VITO LO CAPO San Vito lo Capo con la sua bellissima spiaggia e il suo mare caraibico si trova ad appena 5 minuti d’auto da Castelluzzo. Incastonato tra le Falesie di Monte Monaco e di Cala Mancina rappresenta una delle mete naturalistiche più interessanti della Sicilia occidentale. Ad est di San Vito Lo Capo si estende infatti la Riserva Naturale dello Zingaro, un angolo di natura di rara bellezza dove la macchia mediterranea si tuffa in un mare cristallino. Caratterizzato da case bianche, tappezzate di profumato gelsomino e di coloratissimi bouganville , il piccolo paesino, disteso sul mare, gode di un’atmosfera tranquilla e rilassata soprattutto in primavera, mentre, si anima e diventa la capitale dell’integrazione culturale durante la settimana del Cous Cous Fest. Questa bellissima kermesse porta ogni anno in questo angolo di Sicilia gente da tutto il mondo, amanti della buona cucina, chef di fama internazionale e grandi artisti. Un Evento davvero unico nel suo genere giunto alla sua ventesima edizione. Al centro del paese si trova il Santuario dedicato al Santo Patrono: San Vito. L’edificio ricorda una fortezza, infatti, fu eretto attorno all’antica cappella dedicata al Santo, per proteggerla dall’attacco dei pirati barbareschi. Al suo interno si trova anche un piccolo, ma delizioso, museo dedicato agli arredi sacri. Sulla punta estrema del paese domina fiero il Faro di origine borbonica, simbolo indiscusso di San Vito Lo Capo, che con il suo fascio di luce illumina ogni sera tutta la baia, regalandole un fascino ineguagliabile. In paese si trovano numerosi ristoranti, bar e servizi di vario genere ( botteghe di prodotti locali, negozi per bambini, accessori per il mare, farmacie ecc.). Dal Porto di San Vito Lo Capo partono ogni giorno diverse Escursioni in barca, un’occasione imperdibile per scoprire la bellezza di questa splendida costa.
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San Vito Lo Capo
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SAN VITO LO CAPO San Vito lo Capo con la sua bellissima spiaggia e il suo mare caraibico si trova ad appena 5 minuti d’auto da Castelluzzo. Incastonato tra le Falesie di Monte Monaco e di Cala Mancina rappresenta una delle mete naturalistiche più interessanti della Sicilia occidentale. Ad est di San Vito Lo Capo si estende infatti la Riserva Naturale dello Zingaro, un angolo di natura di rara bellezza dove la macchia mediterranea si tuffa in un mare cristallino. Caratterizzato da case bianche, tappezzate di profumato gelsomino e di coloratissimi bouganville , il piccolo paesino, disteso sul mare, gode di un’atmosfera tranquilla e rilassata soprattutto in primavera, mentre, si anima e diventa la capitale dell’integrazione culturale durante la settimana del Cous Cous Fest. Questa bellissima kermesse porta ogni anno in questo angolo di Sicilia gente da tutto il mondo, amanti della buona cucina, chef di fama internazionale e grandi artisti. Un Evento davvero unico nel suo genere giunto alla sua ventesima edizione. Al centro del paese si trova il Santuario dedicato al Santo Patrono: San Vito. L’edificio ricorda una fortezza, infatti, fu eretto attorno all’antica cappella dedicata al Santo, per proteggerla dall’attacco dei pirati barbareschi. Al suo interno si trova anche un piccolo, ma delizioso, museo dedicato agli arredi sacri. Sulla punta estrema del paese domina fiero il Faro di origine borbonica, simbolo indiscusso di San Vito Lo Capo, che con il suo fascio di luce illumina ogni sera tutta la baia, regalandole un fascino ineguagliabile. In paese si trovano numerosi ristoranti, bar e servizi di vario genere ( botteghe di prodotti locali, negozi per bambini, accessori per il mare, farmacie ecc.). Dal Porto di San Vito Lo Capo partono ogni giorno diverse Escursioni in barca, un’occasione imperdibile per scoprire la bellezza di questa splendida costa.
La riserva naturale dello Zingaro è uno dei fiori all’occhiello dell’intera provincia. Sette chilometri di preistorica costa rocciosa popolata da una ricchissima vegetazione in cui regnano supreme le “giummarre” – palme nane ndr. Grotte, calette ciottolose, sentieri, falesie a strapiombo sul mare screziato di verde e turchese. Una riserva terrestre intimamente legata al mare, in cui i profumi della speziata macchia mediterranea sembra vogliano tuffarsi tra i fondali ricchi di vita subacquea. Per maggiori informazioni Riservanaturalezingaro.com
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Zingaro naturreservat
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La riserva naturale dello Zingaro è uno dei fiori all’occhiello dell’intera provincia. Sette chilometri di preistorica costa rocciosa popolata da una ricchissima vegetazione in cui regnano supreme le “giummarre” – palme nane ndr. Grotte, calette ciottolose, sentieri, falesie a strapiombo sul mare screziato di verde e turchese. Una riserva terrestre intimamente legata al mare, in cui i profumi della speziata macchia mediterranea sembra vogliano tuffarsi tra i fondali ricchi di vita subacquea. Per maggiori informazioni Riservanaturalezingaro.com
La costa di Castelluzzo è incorniciata da falesie, pareti aggettanti, striate in certi punti arricchite da concrezioni su cui sono già state aperte delle vie per gli amanti del climbing. Ci si può infatti arrampicare su forti strapiombi che offrono oltre che il piacere di un traguardo impegnativo anche incantevoli panorami rubati da sempre nuove ed inconsuete prospettive. Una meta particolarissima è l’arrampicata alla grotta El Weber in cui si possono ammirare secolari stalattiti.
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YMCA Climbing House San Vito Lo Capo
195 Via Savoia
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La costa di Castelluzzo è incorniciata da falesie, pareti aggettanti, striate in certi punti arricchite da concrezioni su cui sono già state aperte delle vie per gli amanti del climbing. Ci si può infatti arrampicare su forti strapiombi che offrono oltre che il piacere di un traguardo impegnativo anche incantevoli panorami rubati da sempre nuove ed inconsuete prospettive. Una meta particolarissima è l’arrampicata alla grotta El Weber in cui si possono ammirare secolari stalattiti.
Bonagia è un piccolo borgo di pescatori ad appena 30 minuti da Castelluzzo. Sul piccolo porto, pieno di barche colorate, si erge la Torre dell’antica Tonnara di Bonagia, una delle più importanti del trapanese. Da qui si possono ammirare tramonti fantastici in un’atmosfera particolarmente intima e romantica. Non dimenticate di visitare all’interno della Tonnara, la piccola cappella dove i tonnaroti si recavano prima di calare le reti per propiziarsi una buona pesca.
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Bonagia
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Bonagia è un piccolo borgo di pescatori ad appena 30 minuti da Castelluzzo. Sul piccolo porto, pieno di barche colorate, si erge la Torre dell’antica Tonnara di Bonagia, una delle più importanti del trapanese. Da qui si possono ammirare tramonti fantastici in un’atmosfera particolarmente intima e romantica. Non dimenticate di visitare all’interno della Tonnara, la piccola cappella dove i tonnaroti si recavano prima di calare le reti per propiziarsi una buona pesca.
Porto di mare tra i più noti del Mediterraneo, fin dall’antichità, Trapani è la città dei due mari. La bagna a nord il Tirreno e a sud il Mediterraneo e con la sua forma di falce si allunga verso l’arcipelago delle Egadi. Proprio sulla silhouette di queste bellissime isole si tuffa ogni giorno il sole, uno spettacolo unico che lascia incantati. Torre di Ligny, sulla punta estrema della città è la migliore location per tramonti indimenticabili. Questa antica torre spagnola è anche un interessante Museo archeologico che vale proprio la pena di visitare.
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Trapani
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Porto di mare tra i più noti del Mediterraneo, fin dall’antichità, Trapani è la città dei due mari. La bagna a nord il Tirreno e a sud il Mediterraneo e con la sua forma di falce si allunga verso l’arcipelago delle Egadi. Proprio sulla silhouette di queste bellissime isole si tuffa ogni giorno il sole, uno spettacolo unico che lascia incantati. Torre di Ligny, sulla punta estrema della città è la migliore location per tramonti indimenticabili. Questa antica torre spagnola è anche un interessante Museo archeologico che vale proprio la pena di visitare.
Le Saline sono un’area di grande interesse naturalistico, ma anche un luogo ricco di storia, poiché la sua realizzazione risale ai Fenici. Un'oasi di silenzio alle porte della città, dove si fermano i fenicotteri prima di raggiungere l’Africa, e dove nidificano indisturbati varie specie di uccelli. Il sole tinge di rosso le vasche del sale e lo spettacolo è tra i più suggestivi che abbiate mai visto. Qui si trova un delizioso Museo del Sale che racconta come, attraverso diversi strumenti e attrezzi usati per la lavorazione del sale, questo luogo sia il felice risultato del rispetto che l’uomo ha avuto nei confronti della natura da più di 2000 anni.
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Le Saline
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Le Saline sono un’area di grande interesse naturalistico, ma anche un luogo ricco di storia, poiché la sua realizzazione risale ai Fenici. Un'oasi di silenzio alle porte della città, dove si fermano i fenicotteri prima di raggiungere l’Africa, e dove nidificano indisturbati varie specie di uccelli. Il sole tinge di rosso le vasche del sale e lo spettacolo è tra i più suggestivi che abbiate mai visto. Qui si trova un delizioso Museo del Sale che racconta come, attraverso diversi strumenti e attrezzi usati per la lavorazione del sale, questo luogo sia il felice risultato del rispetto che l’uomo ha avuto nei confronti della natura da più di 2000 anni.
Una perla nello Stagnone di Marsala, una piccola, ma ricchissima, colonia fenicia scoperta nell’ottocento da un giovane inglese, Giuseppe Whitaker. L’isoletta si trova al centro della Laguna ed è circondata da numerose vasche di raccolta del sale. Qui il tramonto è più che uno spettacolo, è un momento magico che mette tutti in una speciale connessione con la natura, un vero rito che si celebra ogni sera, dall’imbarcadero per Mozia, in assoluto silenzio.
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Mozia
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Una perla nello Stagnone di Marsala, una piccola, ma ricchissima, colonia fenicia scoperta nell’ottocento da un giovane inglese, Giuseppe Whitaker. L’isoletta si trova al centro della Laguna ed è circondata da numerose vasche di raccolta del sale. Qui il tramonto è più che uno spettacolo, è un momento magico che mette tutti in una speciale connessione con la natura, un vero rito che si celebra ogni sera, dall’imbarcadero per Mozia, in assoluto silenzio.
Lasciando il mare alle spalle possiamo scegliere un’altra meta molto suggestiva, il Tempio dorico-siculo di Segesta. Visitare questo luogo ci fa fare un tuffo nella Magna Grecia e godere dei riflessi dorati che assumono al tramonto le sue imponenti colonne ci proietta in una dimensione di bellezza quasi spirituale. Non dimenticate di visitare anche il Teatro Greco dove in estate si tengono numerosi spettacoli serali.
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Tempel i Segesta
Contrada Barbaro
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Lasciando il mare alle spalle possiamo scegliere un’altra meta molto suggestiva, il Tempio dorico-siculo di Segesta. Visitare questo luogo ci fa fare un tuffo nella Magna Grecia e godere dei riflessi dorati che assumono al tramonto le sue imponenti colonne ci proietta in una dimensione di bellezza quasi spirituale. Non dimenticate di visitare anche il Teatro Greco dove in estate si tengono numerosi spettacoli serali.