Guidebook for Calomini

Rossana
Guidebook for Calomini

Food Scene

Il ristorante si trova immerso nel verde nelle vicinanze del borgo collinare di Molazzana. Il paesaggio è bello ed il ristorante ben ristrutturato, bagni compresi (molto puliti). E' circondato da un bel parco con grandi alberi di castagno e conifere ed ha giochi per bimbi.
Il Sassone di Fobbia
Il ristorante si trova immerso nel verde nelle vicinanze del borgo collinare di Molazzana. Il paesaggio è bello ed il ristorante ben ristrutturato, bagni compresi (molto puliti). E' circondato da un bel parco con grandi alberi di castagno e conifere ed ha giochi per bimbi.

Sightseeing

Il Castello sorge sopra l'abitato omonimo, frazione di San Romano in Garfagnana. Si raggiunge dall'uscita 'Lucca' della A11 Firenze-Mare, seguendo prima la SS12 dell'Abetone e del Brennero, poi la SS435 della Garfagnana fino a Castelnuovo. Da qui si seguono le indicazioni per San Romano da dove è facile salire a Verrucole. Verrucole sorge al centro dell'Alta Garfagnana e il suo castello, anche detto Fortezza, è considerato la più importante vestigia medievale della zona. Tracce di antichissimi insediamenti in loco sono costituiti da numerosi ritrovamenti neolitici, da una necropoli Ligure (presso San Romano), dal percorso della romana Via Clodia, ma le prime testimonianze scritte risalgono al medioevo. Il territorio era diviso e conteso fra due signorie feudali: i conti di Bacciano, del cui castello non esistono più tracce, e dei ben più potenti Gherardinghi, che ebbero la loro sede nel castello delle Verrucole fino al 1285. Per anni abbandonato e ridotto a un ammasso di ruderi invasi dalla vegetazione, tanto da temere un definitivo collasso delle strutture, il castello di Verrucole è oggi gratuitamente riaperto al pubblico dopo anni di attento restauro che lo hanno riportato alla sua antica scenografica bellezza. Già in lontananza le sue mura, dotate di una merlatura quasi perfettamente intatta, sembrano ordinare al passante di rendere omaggio alla sua potenza. Percorrendo le poche centinaia di metri che dal paese, dove occorre lasciare l'auto, ci portano al castello ci rendiamo conto di quello che può aspettarci una volta giunti alla vetta: una vista mozzafiato su tutta l'area circostante. Personalmente ritengo Verrucole uno degli esempi più belli di castello medievale Toscano nonchè di restauro conservativo perfettamente riuscito e non ho paura a paragonarlo ai famosi castelli Catari della Francia meridionale, precisamente ad un Peyrepertuse in miniatura! (A buon intenditor poche parole).
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Fortezza delle Verrucole
Via del Forte
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Il Castello sorge sopra l'abitato omonimo, frazione di San Romano in Garfagnana. Si raggiunge dall'uscita 'Lucca' della A11 Firenze-Mare, seguendo prima la SS12 dell'Abetone e del Brennero, poi la SS435 della Garfagnana fino a Castelnuovo. Da qui si seguono le indicazioni per San Romano da dove è facile salire a Verrucole. Verrucole sorge al centro dell'Alta Garfagnana e il suo castello, anche detto Fortezza, è considerato la più importante vestigia medievale della zona. Tracce di antichissimi insediamenti in loco sono costituiti da numerosi ritrovamenti neolitici, da una necropoli Ligure (presso San Romano), dal percorso della romana Via Clodia, ma le prime testimonianze scritte risalgono al medioevo. Il territorio era diviso e conteso fra due signorie feudali: i conti di Bacciano, del cui castello non esistono più tracce, e dei ben più potenti Gherardinghi, che ebbero la loro sede nel castello delle Verrucole fino al 1285. Per anni abbandonato e ridotto a un ammasso di ruderi invasi dalla vegetazione, tanto da temere un definitivo collasso delle strutture, il castello di Verrucole è oggi gratuitamente riaperto al pubblico dopo anni di attento restauro che lo hanno riportato alla sua antica scenografica bellezza. Già in lontananza le sue mura, dotate di una merlatura quasi perfettamente intatta, sembrano ordinare al passante di rendere omaggio alla sua potenza. Percorrendo le poche centinaia di metri che dal paese, dove occorre lasciare l'auto, ci portano al castello ci rendiamo conto di quello che può aspettarci una volta giunti alla vetta: una vista mozzafiato su tutta l'area circostante. Personalmente ritengo Verrucole uno degli esempi più belli di castello medievale Toscano nonchè di restauro conservativo perfettamente riuscito e non ho paura a paragonarlo ai famosi castelli Catari della Francia meridionale, precisamente ad un Peyrepertuse in miniatura! (A buon intenditor poche parole).
testimonianza dell'importante tradizione della civiltà rurale dell'Appennino tosco-emiliano. Il museo etnografico ha trovato collocazione nelle sale del millennario ospedale e il suo ingresso si colloca sotto lo stasso voltone che vede anche l'ingresso del santuario. Il museo, diviso in 14 sale che rappresentano altrettanti ambienti della vita domestica e non, raccoglie oggetti che coprono un arco temporale che va dal XIX secolo ad oggi; tuttavia quegli stessi oggetti furono di uso comune per diversi secoli nel crinale appenninico e immergersi in quegli ambienti significa sperimentare un salto all'indietro nel tempo , recuperando la memoria di una civiltà contadina che sarebbe andata altrimenti irrimediabilmente perduta. Per Informazioni: Museo Etnografico "Don L. Pellegrini" – Via del Voltone n. 14 – San Pellegrino in Alpe – Castiglione Garfagnana (LU) - Tel/Fax 0583-649072 Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca – Tel. 0583-417297 Informazioni per la visita Orario d’apertura: 1 aprile - 31 maggio, dalle 10 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 14 alle 16,30; 1 giugno - 30 settembre, 10-13/14-18,30; 1 ottobre - 31 marzo, 9,30-13 (feriali) 10-13/14-16,30 (festivi); chiuso il lunedì (esclusi i mesi di luglio, agosto ed i lunedì festivi). Nel periodo invernale la Direzione non assicura l’osservanza degli orari previsti, in caso di particolari condizioni meteorologiche e/o di viabilità compromessa. È consentito l’ingresso fino a trenta minuti prima dell’orario di chiusura. La visita al museo è a pagamento: BIGLIETTO INTERO: Euro 2.50. BIGLIETTO RIDOTTO: Euro 1.50 (Il biglietto è strettamente personale: si possono lasciare le sale del museo per poi farvi rientro, solo dopo aver avvertito il custode)
Museo Etnografico Don Luigi Pellegrini
14 Via del Voltone
testimonianza dell'importante tradizione della civiltà rurale dell'Appennino tosco-emiliano. Il museo etnografico ha trovato collocazione nelle sale del millennario ospedale e il suo ingresso si colloca sotto lo stasso voltone che vede anche l'ingresso del santuario. Il museo, diviso in 14 sale che rappresentano altrettanti ambienti della vita domestica e non, raccoglie oggetti che coprono un arco temporale che va dal XIX secolo ad oggi; tuttavia quegli stessi oggetti furono di uso comune per diversi secoli nel crinale appenninico e immergersi in quegli ambienti significa sperimentare un salto all'indietro nel tempo , recuperando la memoria di una civiltà contadina che sarebbe andata altrimenti irrimediabilmente perduta. Per Informazioni: Museo Etnografico "Don L. Pellegrini" – Via del Voltone n. 14 – San Pellegrino in Alpe – Castiglione Garfagnana (LU) - Tel/Fax 0583-649072 Centro Tradizioni Popolari della Provincia di Lucca – Tel. 0583-417297 Informazioni per la visita Orario d’apertura: 1 aprile - 31 maggio, dalle 10 alle 13 e, nel pomeriggio, dalle 14 alle 16,30; 1 giugno - 30 settembre, 10-13/14-18,30; 1 ottobre - 31 marzo, 9,30-13 (feriali) 10-13/14-16,30 (festivi); chiuso il lunedì (esclusi i mesi di luglio, agosto ed i lunedì festivi). Nel periodo invernale la Direzione non assicura l’osservanza degli orari previsti, in caso di particolari condizioni meteorologiche e/o di viabilità compromessa. È consentito l’ingresso fino a trenta minuti prima dell’orario di chiusura. La visita al museo è a pagamento: BIGLIETTO INTERO: Euro 2.50. BIGLIETTO RIDOTTO: Euro 1.50 (Il biglietto è strettamente personale: si possono lasciare le sale del museo per poi farvi rientro, solo dopo aver avvertito il custode)
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Barga
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Parks & Nature

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Orecchiella-parken
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Il Lago di Vagli e il paese fantasma. Un borgo fantasma sepolto sotto 34 milioni di metri cubi d’acqua. Non è un libro di fantascienza ma la vera storia di Fabbriche di Careggine, il paese della Garfagnana che nel 1946 fu completamente inondato per costruire il Lago di Vagli, un bacino artificiale di proprietà dell’Enel che fa parte della diga, fruttata per usi idroelettrici e come riserva d'acqua per tutta la zona in caso di incendio. Gli abitanti di Fabbriche di Careggine furono trasferito in un nuovo paese, Vagli di Sotto, sul promontorio del lago e il borgo, la cui costruzione risaliva al XII secolo, sparì per sempre. Oggi il paese fantasma riemerge dalle acque solo quando la diga viene svuotata per i lavori di manutenzione: finora è successo solo quattro volte, nel 1958, nel 1974, nel 1983 e nel 1994. Quattro occasioni per vedere Fabbriche di Carreggine che emerge con le sue case in pietra ancora in piedi, il cimitero, il ponte, la chiesa di San Teodoro con il campanile ormai in rovina. http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/Il-Lago-di-Vagli-e-il-paese-fantasma/
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Lago Di Vagli
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Il Lago di Vagli e il paese fantasma. Un borgo fantasma sepolto sotto 34 milioni di metri cubi d’acqua. Non è un libro di fantascienza ma la vera storia di Fabbriche di Careggine, il paese della Garfagnana che nel 1946 fu completamente inondato per costruire il Lago di Vagli, un bacino artificiale di proprietà dell’Enel che fa parte della diga, fruttata per usi idroelettrici e come riserva d'acqua per tutta la zona in caso di incendio. Gli abitanti di Fabbriche di Careggine furono trasferito in un nuovo paese, Vagli di Sotto, sul promontorio del lago e il borgo, la cui costruzione risaliva al XII secolo, sparì per sempre. Oggi il paese fantasma riemerge dalle acque solo quando la diga viene svuotata per i lavori di manutenzione: finora è successo solo quattro volte, nel 1958, nel 1974, nel 1983 e nel 1994. Quattro occasioni per vedere Fabbriche di Carreggine che emerge con le sue case in pietra ancora in piedi, il cimitero, il ponte, la chiesa di San Teodoro con il campanile ormai in rovina. http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/Il-Lago-di-Vagli-e-il-paese-fantasma/
La Grotta del Vento si trova nel nord della Toscana, in Garfagnana, al centro del Parco delle Alpi Apuane, in una zona ricca di spettacolari quanto interessanti fenomeni carsici. Qui gli agenti atmosferici incessantemente scavano, scolpiscono e modellano le rocce calcaree, dando origine a maestose sculture naturali, come il massiccio delle Panie, l'enorme arco naturale del Monte Forato o le cascate di pietra e i crepacci dell'Altopiano della Vetricia. Immersa in questa suggestiva ambientazione, la Grotta del Vento presenta una eccezionale varietà di aspetti del carsismo sotterraneo spaziando da stalattiti e stalagmiti vive e brillanti, a laghetti, corsi d'acqua, forme di erosione, formazioni di fango e perfino pozzi perfettamente verticali che possono essere visitati con comodi sentieri. La possibilità di scelta tra vari itinerari di visita, la rende una meta ideale di escursioni per singoli, coppie, famiglie, gruppi scolastici o di adulti, raduni, ecc. http://www.grottadelvento.com/ITA/home.aspx
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Grotta del Vento
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La Grotta del Vento si trova nel nord della Toscana, in Garfagnana, al centro del Parco delle Alpi Apuane, in una zona ricca di spettacolari quanto interessanti fenomeni carsici. Qui gli agenti atmosferici incessantemente scavano, scolpiscono e modellano le rocce calcaree, dando origine a maestose sculture naturali, come il massiccio delle Panie, l'enorme arco naturale del Monte Forato o le cascate di pietra e i crepacci dell'Altopiano della Vetricia. Immersa in questa suggestiva ambientazione, la Grotta del Vento presenta una eccezionale varietà di aspetti del carsismo sotterraneo spaziando da stalattiti e stalagmiti vive e brillanti, a laghetti, corsi d'acqua, forme di erosione, formazioni di fango e perfino pozzi perfettamente verticali che possono essere visitati con comodi sentieri. La possibilità di scelta tra vari itinerari di visita, la rende una meta ideale di escursioni per singoli, coppie, famiglie, gruppi scolastici o di adulti, raduni, ecc. http://www.grottadelvento.com/ITA/home.aspx
Si trova nel comune di Minucciano, lungo la strada che da Gramolazzo conduce a Piazza al Serchio. Nelle sue acque verdi si specchia l'imponente monte Pisanino, la montagna più alta delle Alpi Apuane. Sulle sue sponde sono presenti aree attrezzate con tavolini in legno dove è possibile fermarsi per consumare una buona merenda.
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Lago di Gramolazzo
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Si trova nel comune di Minucciano, lungo la strada che da Gramolazzo conduce a Piazza al Serchio. Nelle sue acque verdi si specchia l'imponente monte Pisanino, la montagna più alta delle Alpi Apuane. Sulle sue sponde sono presenti aree attrezzate con tavolini in legno dove è possibile fermarsi per consumare una buona merenda.
Rifugio di montagna. Lasciati i propri mezzi a Piglionico, una località nel comune di Molazzana, si imbocca il sentiero n° 7 attraversando prima una faggeta naturale dove si incontrano residui di vecchie carbonaie, poi i prati e i pascoli che accolgono il rifugio, alla base dei versanti della Pania Secca, della Pania della Croce e del Pizzo delle Saette. Disliv. 500 mt.; h.1.00
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Rifugio Rossi
Località Prati della Pania
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Rifugio di montagna. Lasciati i propri mezzi a Piglionico, una località nel comune di Molazzana, si imbocca il sentiero n° 7 attraversando prima una faggeta naturale dove si incontrano residui di vecchie carbonaie, poi i prati e i pascoli che accolgono il rifugio, alla base dei versanti della Pania Secca, della Pania della Croce e del Pizzo delle Saette. Disliv. 500 mt.; h.1.00

Shopping

Il mercato del giovedì
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Castelnuovo di Garfagnana
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Il mercato del giovedì
Gallicano

Drinks & Nightlife

Via Giuseppe Garibaldi 5 - Castelnuovo di Garfagnana Mobile 329 077 8096
Birreria Lo Struzzo
5 Via Garibaldi
Via Giuseppe Garibaldi 5 - Castelnuovo di Garfagnana Mobile 329 077 8096

Arts & Culture

Castelvecchio di Barga fu il luogo eletto dal poeta Giovanni Pascoli in cerca di una dimora che garantisse quiete e riposo alla sua ispirazione poetica e alla sua attività letteraria.Vi si trasferì nell´ottobre del 1895, con la sorella Maria e il cane Gulì, prendendo in affitto la villa di campagna dei Cardosi-Carrara, che poi acquistò nel 1902. Qui il poeta trascorse gli anni più tranquilli della sua vita fino alla morte, avvenuta il 6 aprile 1912; qui hanno visto la luce le sue raccolte poetiche più riuscite: i Primi Poemetti (1897), i Canti di Castelvecchio (1903), i Poemi Conviviali (1904). Dalla morte del Poeta, la sorella Maria ha curato i beni pascoliani per quaranta anni, conservando fedelmente la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi. Solo dopo la sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1953, la casa, ereditata dal Comune di Barga per suo lascito, ha subito alcuni restauri e ammodernamenti, come l´inserimento della luce elettrica.L´edificio, che è stato dichiarato monumento nazionale, è su tre piani, circondato da un orto, da un giardino e da una cappella restaurata dal Pascoli, dove Maria riposa accanto al fratello.
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Castelvecchio Pascoli
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Castelvecchio di Barga fu il luogo eletto dal poeta Giovanni Pascoli in cerca di una dimora che garantisse quiete e riposo alla sua ispirazione poetica e alla sua attività letteraria.Vi si trasferì nell´ottobre del 1895, con la sorella Maria e il cane Gulì, prendendo in affitto la villa di campagna dei Cardosi-Carrara, che poi acquistò nel 1902. Qui il poeta trascorse gli anni più tranquilli della sua vita fino alla morte, avvenuta il 6 aprile 1912; qui hanno visto la luce le sue raccolte poetiche più riuscite: i Primi Poemetti (1897), i Canti di Castelvecchio (1903), i Poemi Conviviali (1904). Dalla morte del Poeta, la sorella Maria ha curato i beni pascoliani per quaranta anni, conservando fedelmente la struttura, gli arredi, la disposizione degli spazi. Solo dopo la sua morte, avvenuta il 5 dicembre 1953, la casa, ereditata dal Comune di Barga per suo lascito, ha subito alcuni restauri e ammodernamenti, come l´inserimento della luce elettrica.L´edificio, che è stato dichiarato monumento nazionale, è su tre piani, circondato da un orto, da un giardino e da una cappella restaurata dal Pascoli, dove Maria riposa accanto al fratello.